Trieste - il Palazzo Gopcevich in Via Gioacchino Rossini sul Canal Grande

Palazzo Gopcevich è quasi sicuramente uno dei più appariscenti della città. Fu costruito tra il 1847 e il 1850 su progetto di Giovanni Berlam in puro stile eclettico, ispirandosi al Palazzo Ducale di Venezia, su commissione di Spiridione Gopcevich un ricco commerciante della comunità serbortodossa, che vi abitò per vent’anni. Per i nuovi proprietari il Palazzo era troppo grande, quindi fu diviso in due, metà verso il Canale di Ponterosso e metà verso via Machiavelli, oggi con “Palazzo Gopcevich” ci si riferisce a quella verso il Canale. Nel 1921 diventò sede della Compagnia di Assicurazioni Danubio , poi nel 1928 della Cassa Marittima Adriatica, una mutua molto ambita e nel 1999 fu comprato dal Comune per farne un Museo del Teatro.
La facciata rispecchia gusto e cultura del Romanticismo e riprende il motivo ornamentale del Palazzo Ducale di Venezia, bicromia a motivi geometrici, arricchita da nicchie contenenti quattro sculture e nastri, scudi e profili in medaglioni di stucco. Spiridione Gopcevich volle onorare quattro eroi della Serbia ponendo le loro immagini nelle nicchie al primo piano sulla facciata del suo palazzo. Rappresentano, secondo alcuni, il conte Zrinnski e consorte, a sinistra, ed il conte Kristofer Frankopan (Cristoforo Frangipane) e consorte, a destra. Ma secondo altri esperti, i quattro personaggi sarebbero gli eroi della battaglia di Kossovo Poljo, Campo dei Merli, combattuta tra Serbi e Turchi il 15 giugno del 1389: il principe Lazzar Grabljanovich, sua moglie Milica (a sinistra) e il condottiero Milos Obilic e un’anonima crocerossina che ebbe cura dei feriti sul campo di battaglia (a destra).

L’edificio ha un asse di simmetria, infatti il portone centrale è sormontato da un balcone con parapetto e balaustra, sostenuto da cavalli alati e specularmente così anche i due portoni laterali. Le sale interne presentano varie decorazioni in stucco ai soffitti e pavimenti in parquet con intarsi, mentre il grande scalone che si apre dall’ingresso è in marmo.

Come detto nel Palazzo ha sede il Museo Teatrale, intitolato a Carlo Schmidl, editore musicale e collezionista che si impegnò per la sua realizzazione. La prima sede del Museo, dal 1924 al 1991, fu il Teatro Verdi, poi durante il suo restauro fu trasferito al Palazzo Morpurgo e infine nel 2006 definitivamente in Palazzo Gopcevich. Il museo è incentrato sulla storia teatrale e musicale che ha caratterizzato la città di Trieste durante gli ultimi secoli. Sono conservate locandine, fotografie, costumi di scena, testimonianze riguardanti le vicende dei teatri, strumenti musicali, quali un piano forte, un armonium, e altri strumenti meccanici. Una biblioteca importante a livello internazionale è presente nel museo, contando inoltre un vasta collezione di manifesti e programmi. Nel Palazzo si trova anche la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, con 2.507.376 fotogrammi e 4914 Gb di foto digitali, consultabili però solo su appuntamento (da: https://danieledemarco.com)



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